Luci ed ombre dell’educare: inestimabile tesoro in vasi di creta
Questo articolo partecipa all’ iniziativa “Stiamo in ascolto“, in fondo si possono trovare ulteriori dettagli
Non è stato facile per me scrivere questo articolo, ci ho messo tanto tempo, spero di essere riuscita ad esprimere adeguatamente i miei pensieri su un argomento che ritengo davvero difficile.
“Educare”, conosco l’origine etimologica di questa parola nel suo significato migliore di “e-ducere” ovvero di “tirare fuori”, anche a me non piace, se fosse “lasciare uscire”, lo approverei di più. Ho letto i vari articoli così belli delle altre mamme blogger, condivido che questo termine di educare anche a me ricorda un “tirare fuori con le pinze” o che a volte è abusato come parola anche da coloro che in realtà hanno una visione del bambino come di una persona da correggere ed educare perchè “sbagliata”. Ed ecco che arriviamo al fondamento della mia visione : il bambino è un’essere umano quasi perfetto quando viene al mondo, perfetto anche nel suo non essere perfetto, adorabile persino nella sua imperfezione, non c’è nulla da correggere in lui o da tirare fuori con le pinze. Questa imperfezione del bambino è dunque quanto di più vicino alla perfezione che esista al mondo, la sua imperfezione in parte è uno sviluppo non ancora completo di alcune funzioni e abilità, ma dentro se stesso questo essere umano è proprio come deve essere, perchè si i bambini hanno già dentro tutto ciò che serve per crescere, imparare, svilupparsi a noi genitori spetta il compito di accompagnarli, proteggerli, sostenerli. La natura del bambino è dunque quanto di più vicino alla natura primigenia di cui il Divino creatore ci ha dotati tutti quanti. Lo diceva un grande precursore ben 2000 anni fa, in un epoca in cui i bambini erano davvero niente, in un epoca in cui un padre romano aveva il completo possesso dei figli come di cose, tanto da poterli anche uccidere legalmente sotto i sette anni, in quest’epoca Cristo diede questa testimonianza:
Luci ed ombre dell’educare: inestimabile tesoro in vasi di creta
1 In quel momento, i discepoli si avvicinarono a Gesù, dicendo: «Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?» 2 Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 3 «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Matteo 18:1-5Luci ed ombre dell’educare: inestimabile tesoro in vasi di cretaLuci ed ombre dell’educare: inestimabile tesoro in vasi di creta
Purtroppo nel mondo c’è quindi tanto “male”, a volte perfino camuffato da ordine e bene, da “educazione”, che inizierà a rovinare piano piano la natura quasi perfetta del neonato e poi del bambino e del ragazzo. In ogni adulto anche con le migliori intenzioni, certamente anche in me, ci sono dure ombre derivanti dal suo passato, il mondo è “contaminato” , ogni adulto è “contaminato” e molto difficilmente questo male che gli stessi genitori si portano dentro non intaccherà il bambino. Si noi genitori sopratutto, ma anche gli adulti in genere siamo esempi sempre per i nostri figli, anche quando non vogliamo esserlo, anche quando non vogliamo educare in alcun modo, in ogni nostra scelta e modo di essere, sempre in qualche modo lo “condizioneremo” sia nel bene che nel male.
Luci ed ombre dell’educare: inestimabile tesoro in vasi di creta
Luci ed ombre dell’educare: inestimabile tesoro in vasi di creta
Io spero che questo nostro condizionare queste creature così belle, sia quanto di più vicino al non rovinare la loro perfetta natura intrinseca, perchè questo sarebbe già tanto. Credo che dovremmo tutti fermarci, prima di qualsiasi altra cosa. Fermarci davvero a guardare i nostri figli, guardarli uno alla volta e a lungo perchè, per quanto i neonati abbiano tutti in comune un DNA umano che detta le sue leggi e i suoi bisogni, ogni bambino sarà già intrinsecamente diverso e con un suo ordine interno, capace di dargli un’ ottima autoregolazione. Ascoltarli. Sentire che ci troviamo di fronte ad una possibilità unica anche per noi d’imparare. Accoglierli totalmente in qualsiasi modo loro siano, con amore incondizionato senza premi o punizioni di sorta. Avere grandissimo rispetto di questa creatura che si affida a noi totalmente, cercare di rispondere a quello che ci chiedono, fidarci del fatto che il bambino è competente sui suoi bisogni. Giocare con loro e stare con loro. Dovremo fare questo cercando di liberare la mente da tutti i pregiudizi sui vizi e comportamenti di cui i nostri genitori ci hanno accusati da piccoli, solo perchè eravamo bambini. Perchè verso l’essere piccolo, verso il bambino ci sono tanti pregiudizi di cui non ci rendiamo conto e di fatto il bambino spesso viene trattato peggio di qualsiasi altro adulto. Attraverso piccoli esempi si intuisce subito questa differenza: se ad un ospite adulto per sbaglio cade un bicchiere di sicuro cercheremo di minimizzare, se invece è ad un bambino, a nostro figlio che cade, facilmente, come minimo gli verrà detto di fare attenzione, senza neppure renderci conto che c’è un rimprovero e uno sminuirlo in questa frase, un non considerarlo capace lui per primo di fare attenzione. Certo è difficile mettersi sempre in discussione lo diceva anche Janusz Korczack :
Luci ed ombre dell’educare: inestimabile tesoro in vasi di creta
“Dite: E’ faticoso frequentare i bambini.Avete ragione.Poi aggiungete:perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi,inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.Ora avete torto.Non è questo che più stanca.E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsifino all’altezza dei loro sentimenti.Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.Per non ferirli”.Luci ed ombre dell’educare: inestimabile tesoro in vasi di cretaLuci ed ombre dell’educare: inestimabile tesoro in vasi di creta
Vi lascio infine con una storiella di anonimo che chiarisce bene questo concetto di trarre frutto dai difetti, di saper accogliere e amare noi stessi e i nostri figli proprio così come siamo, nella nostra perfetta imperfezione:
Luci ed ombre dell’educare: inestimabile tesoro in vasi di creta
Una anziana donna possedeva due grandi vasi, appesi alle estremità di un lungo bastone che portava bilanciandolo sul collo.Uno dei due vasi aveva una crepa, mentre l’altro era intero. Così alla fine del lungo tragitto dalla fonte a casa, il vaso intero arrivava sempre pieno, mentre quello con la crepa arrivava sempre mezzo vuoto.Per oltre due anni, ogni giorno l’anziana donna riportò a casa sempre un vaso e mezzo di acqua.Ovviamente il vaso intero era fiero di se stesso, mentre il vaso rotto si vergognava terribilmente della sua imperfezione e di riuscire a svolgere solo metà del suo compito. Dopo due anni, finalmente trovò il coraggio di parlare con l’anziana donna, e dalla sua estremità del bastone le disse: “Mi vergogno di me stesso, perché la mia crepa ti fa portare a casa solo metà dell’acqua che prendi”.L’anziana donna sorrise “Hai notato che sul tuo lato della strada ci sono sempre dei fiori, mentre non ci sono sull’altro lato? Questo succede perché, dal momento che so che tu hai una crepa e lasci filtrare l’acqua, ho piantato semi di fiori solo sul tuo lato della strada. Così ogni giorno, tornando a casa, tu innaffi i fiori.Per due anni io ho potuto raccogliere dei fiori che hanno rallegrato la mia casa e la mia tavola. Se tu non fossi così come sei, non avrei mai avuto la loro bellezza a rallegrare la mia abitazione…”
Questo post raccoglie l’invito di Liliana di adoro volare e partecipa all’iniziativa “Stiamo in ascolto“
Passo il testimone, se hanno il piacere di partecipare, a:
Gaia di Il Ghepardo e il cerbiatto
Melissa di Apprendimento naturale e Rete per l’istruzione familiare
Barbara di Genitori Channel
Gli altri post si trovano su:
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Timo il bruco
Latte e champagne
Sara fatto con amore
Lunamonda
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La casa di Hilde
Prove di pensiero libero
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My side of the lake
L’imperfetta educazione
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Pingback: Luci ed ombre dell’educare | timoilbruco
Bellissimo l’articolo e bellissime la poesia di Korczack e la storia finale!
Grazie!
Greta
Grazie Greta! Anche il tuo articolo mi è piaciuto molto.Di fatto oltre a rispondere a Liliana sulla questione caos e ordine, ho risposto molto anche a te, perchè quello che hai scritto tu mi si è stampato nella mente!:-)
Cara Graziella il tuo articolo mi e’ piaciuto molto perche’ lascia trasparire il profondo rispetto che nutri per questo ” essere quasi perfetto ed adorabile nelle sue imperfezioni”.
Condivido con te il pensiero della natura umana e divina allo stesso tempo del bambino che lo rende CAPACE di sapere cio’ che e’ giusto per se.
Credo come te che dietro la parole “ordine” molte persone nascondano prevaricazione o addirittura violenza, ma credo che il cuore del discorso sia nella tua bella frase che cito testuale “lasciarlo libero il più possibile e lasciarlo dipendere da noi finchè ne ha bisogno”.
Credo che cercando di rispondere a questa affermazione si possa mostrare il vero significato delle parole ” ordine e caos”.
Grazie per aver partecipato!
Liliana
Grazie Liliana!:-)